La social reputationè da intendere come ciò che tu, azienda o candidato, dici di te stesso, sommato a quello che gli altri dicono di te.

Se fino a qualche anno fa, l’identità e la reputazione cambiavano lentamente perchè erano tipicamente “gestite” dal passaparola, internet ha ora aperto le porte all’accesso istantaneo ai dati e alle informazioni, cambiando le carte in gioco.

Il web ha accelerato e semplificato la scoperta della reputazione di ognuno di noi: infatti è sufficiente “googolare” il nome di una persona o di un’azienda o di un prodotto per trovare cosa un mondo di informazioni.

Immaginate un mondo in cui vengono assegnati punteggi in base alle nostre attività sul web.

Questo punteggio potrebbe aiutare a determinare se si riceve un lavoro, una camera d'albergo o campioni gratuiti al supermercato.

Questa non è fantascienza. Sta accadendo a milioni di utenti del social network.

Anche nel mondo HR sempre più spesso le aziende consultano i Social Network per le referenze dei candidati.

Recenti studi dimostrano che un profilo mal impostato sui social network può influenzare l’esito di un colloquio.

Sempre più spesso Direzioni Risorse Umane e Recruiters dichiarano che ricorrono, prima o dopo aver incontrato un candidato, ai social network per effettuare controlli incrociati sul curriculum; per verificare referenze e contatti professionali; per accertare attitudini professionali attraverso la partecipazione a community e forum; persino per scoprire informazioni private sui candidati.

Chi cerca lavoro però non è consapevole del potere del web, infatti spesso i candidati si muovono online senza pensare alle conseguenze sulla loro digital reputation. Tra i social network più utilizzati vi sono Facebook, Linkedin e Twitter, seguiti da Xing, MySpace e FriendFeed.