International Survey
InterSearch WW ha recentemente condotto un survey: “Considerando l’attuale situazione economica nel suo paese, quali sono le caratteristiche (sotto il profilo sia personale sia professionale) attualmente più importante per un CEO?”
Il sondaggio offriva le seguenti opzioni: agilità mentale, capacità di analisi, credibilità, doti decisionali, capacità relazionale, comunicazione, coraggio, creatività, gestione del rischio, integrità, orientamento al cambiamento/innovazione, orientamento al risultato, pensiero strategico, team building.
Il criterio maggiormente scelto a livello mondiale è risultato il “pensiero strategico”, seguito da “team building” e “orientamento al risultato”. Le caratteristiche meno scelte sono state “credibilità, capacità di analisi, gestione del rischio”. Un risultato tutto sommato non molto diverso da quanto ci si poteva aspettare prima della crisi (a parte la scarsa propensione al rischio), con alcune interessanti peculiarità a seconda dei paesi, vediamone alcune.
Se negli Stati Uniti il “pensiero strategico” è emerso come il più votato, al secondo posto quasi a pari merito troviamo “credibilità e integrità”, oltre a “orientamento al cambiamento e team building” - un risultato sicuramente influenzato dai recenti scandali riguardanti importanti aziende giunte al successo senza troppi scrupoli di tipo etico.
Simili risultati in Grecia, dove “integrità” è un valore di primaria importanza. “Considerando il clima attuale nella nostra economia questo risultato non mi sorprende affatto, anche se in realtà ogni qualvolta che ci viene affidata la ricerca e selezione di un CEO diamo il giusto peso anche ad altri aspetti del profilo” ha commentato il partner greco di InterSearch WW.
In Brasile “integrità” è addirittura al primo posto “Non solo per via degli alti livelli di corruzione nel paese, ma anche della generale percezione che la crisi economica mondiale sia dovuta principalmente alle scelte di manager senza scrupoli”, ha commentato il partner brasiliano.
Approccio non condiviso dai partecipanti al sondaggio in Russia, altro paese ad alto tenore di corruzione dove però l’integrità risulta addirittura al penultimo posto: secondo il partner locale, in Russia il vero problema è la quasi totale mancanza di CEO qualificati in grado di guidare professionalmente grandi aziende e l’enfasi va posta in primo luogo sulle capacità professionali e su una selezione accuratissima.
Mentre in America Latina (Brasile escluso) “pensiero strategico” e “orientamento al cambiamento” guidano le statistiche e riflettono la necessità di leader in grado di far crescere aziende in mercati emergenti, in India il fattore “coraggio” gioca un ruolo più importante rispetto a tutti gli altri paesi.
Il partner indiano ritiene che ciò sia principalmente dovuto alla relativamente giovane età dell’economia indiana post-coloniale le cui aziende devono rapidamente crescere e integrarsi in un mondo globale, operando scelte coraggiose in termini di alleanze e investimenti per reggere la competitività.
Riguardo all’Europa occidentale i riscontri sono abbastanza simili tra paese e paese e sostanzialmente confermano “pensiero strategico” e “team building” ai primi posti – combinando due competenze fondamentali per garantire il futuro delle aziende in tempi difficili: identificare sia le strategie più adeguate sia le risorse umane in grado di perseguirle.
E l’Italia? I dati emersi si rivelano abbastanza diversi dalla grande maggioranza degli altri paesi che hanno preso parte al sondaggio, innazitutto perché al primo posto non compare il Pensiero Strategico (risultato secondo insieme a Team building e Orientamento al risultato) bensì l’Orientamento al cambiamento – a pari merito con l’Agilità mentale.
Inoltre, tranne che per pochissime eccezioni (quali Capacità analitiche, Credibilità, Gestione del rischio), tutte le altre scelte sono risultate quasi equamente suddivise. Appare evidente in Italia ancor più che nel resto del mondo come non sia un’unica caratteristica generale a identificare il “modello” di CEO odierno bensì una serie di caratteristiche sia personali che professionali.
“Se i risultati italiani mostrano l’orientamento al cambiamento come caratteristica principale del CEO odierno” spiega Sebastiano Viani, CEO di Euren InterSearch, “tale scelta è dovuta anche al fatto che l’economia italiana si dimostra più lenta e rigida nella fase di recupero post crisi economica. Di conseguenza nel nostro paese è forte la consapevolezza di quanto sia necessario avvalersi di leader capaci di identificare e implementare cambiamenti radicali e concreti in tempi rapidi.”
Se da un lato è indubbio che i risultati del survey non modificheranno i profili dei candidati ideali per posizioni di alta direzione, è altrettanto vero che le società di Executive Search dovranno tenere nella dovuta considerazione specifiche tendenze-paese per identificare candidati che soddisfino appieno le aspettative delle aziende clienti