Imprese italiane e mercato USA – “Le nuove regole del gioco”
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Euren InterSearch ha avviato un’iniziativa dedicata alle aziende italiane interessate a sviluppare la propria presenza negli Stati Uniti. A guidare il progetto è Paolo Gagliardo, manager internazionale con esperienza tra Italia e USA, pronto a trasformare le sfide del mercato americano in opportunità concrete.
L’articolo che segue è un approfondimento del tema, scritto direttamente da Paolo Gagliardo.
Non una, ma cinque Americhe – Analisi strategica ed errori ricorrenti
Gli Stati Uniti non sono “un” mercato, ma cinque mercati diversi, ciascuno con proprie regole, cultura del lavoro, catene di fornitura e politica locale. Capirlo è il primo passo per entrarci davvero.
Dunque, un’azienda italiana deve fare i conti con cinque ecosistemi industriali:
- Nord-Est (Boston–New York–DC) – regolazione alta, capitale e HQ: ideale per partnership e lobbying.
- Great Lakes / Midwest (MI–OH–IL–WI) – cuore manifatturiero e ingegneristico.
- Sud-Est (GA–AL–TN–MS–Carolinas) – il Southern Auto Corridor: porti rapidi, forza lavoro formabile, supply base in crescita.
- Texas & Gulf – energia, oil & gas, logistica, space, ponte naturale con il Messico.
- West & Mountain (CA–AZ–NV–UT–CO) – innovazione, aerospace, mercati premium, ma costi elevati.
Scegliere la “propria America” è essenziale. “Entrare ovunque”, cioè genericamente negli USA, equivale a non entrare da nessuna parte.
La selezione del mercato deve basarsi su clienti target, supply base, opportunità territoriali in ciascuno dei 50 Stati, e formazione tecnica disponibile.
E non bisogna commettere errori. Ad esempio:
- Non vendere “da lontano”: catalogo europeo + logistica in outsourcing in New Jersey senza presenza industriale ed un unico pitch per tutti.
- Non credere che un’acquisizione o una JV risolva tutto: senza leadership e integrazione con l’azienda italiana, si creeranno problemi insanabili.
- Non attendere “chiarezza regolatoria” e “stabilità definitiva” …perché non succederà. L’Amministrazione Trump continuerà ad adattare le regole ai propri obiettivi. Quindi restare fermi in attesa del “momento giusto”, significa restare fuori.